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Il Signor G. e l’Amore

Il tributo a Giorgio Gaber che Rossana Casale ha fortemente voluto e che porta il patrocinio della Fondazione Giorgio Gaber, dopo 8 anni torna in tour teatrale. Dal prossimo Ottobre 2024. La collaborazione con la Fondazione nasce già diversi anni fa da una stima profonda per il cantautore, dalla lunga amicizia con la figlia Dalia e la frequentazione di casa Gaber condivisa con altri artisti della sfera milanese che Rossana racconta nel libro ‘Gaber, Giorgio, il Signor G’ . La sua conduzione di ‘Milano per Giorgio Gaber’ del 2008 e gli interventi al Festival Gaber di Viareggio (2006/ 2007/ 2013), fino al Premio Giorgio Gaber che le è stato consegnato sul palco del Premio Repaci di Viareggio nella scorsa estate 2023 per il suo impegno nella divulgazione dell’opera di Giorgio Gaber. Dice Rossana: “Quando canti per la prima volta le canzoni di Gaber sai che non potrai mai smettere”. Ed è di qualche anno fa l’idea di far parlare il Signor G solo d’amore, di raccontare al pubblico il pensiero su un tema per lui difficile, intimo, pieno di pensieri contrapposti: la verità e la bugia, la libertà obbligatoria e il ritorno necessario, ‘il bisogno di inventare’ come diceva lui e la ricerca del senso, la gabbia e l’abituale , il falso e la tenerezza, il lucchetto, il fuori, il grido e quella parola così difficile da pronunciare : ‘..come ha più senso come ha più valore questo nostro…’ . “Mettere insieme quelle canzoni, ascoltarle e cantarle una dopo l’altra, è come sedersi ad un tavolo con Giorgio Gaber ed ascoltarlo, a volte serio a volte sarcastico, raccontare della sua vita ma anche della tua e di quella di tutti “, dice la Casale. Ed è per questo che, sia nel lavoro discografico del 2014 Artist First) che nel tour, Rossana ha chiamato a se il Jazz a riformulare le canzoni del Signor G, senza mai forzarle nella loro impronta e senza cambiare il nome degli accordi originali”

Nel copione teatrale, dall’idea e dalla regia della Casale stessa, oltre ai due monologhi scritti da lei, anche testi tratti dagli spettacoli di Gaber, poesie di Borges, della Szymborska, di Alda Merini e da un racconto di Sandro Luporini.

Almost Blue

Nel linguaggio comune, il blu è il colore della malinconia e della speranza. Dal sentimento blu nasce il blues, quello che ha le sue radici nei canti degli schiavi dei campi di cotone, nella speranza di libertà e di rivalsa. ‘Il blues è più di un colore, è un gemito di dolore, il sapore del conflitto, un ritornello triste ma anche un gioco a cui gioca la vita’( ndr. brano All blues- Kind of Blue M. Davis 1959). Ed è il colore blu, metafora di spiritualità e trascendenza, di tranquillità e del silenzio, della contemplazione, il concept del nuovo progetto di Rossana Casale in uscita a Giugno 2024 per Egea Music. “Qualche mese fa, mentre facevo una lunga passeggiata sul mare, in una giornata di quelle dove non sai dire come stai veramente”, racconta la Casale,” osservando l’incontro netto tra acqua e cielo, mi sono ritrovata a cantare tra me e me il brano Blue Skies di Irvin Berlin e di conseguenza a scorrere con la mente tutti i brani jazz che all’interno del loro titolo o testo nominassero la parola blue. Dalle ballads più malinconiche come Little girl blue, che cantava Nina Simone nel suo primissimo album del 59 o Am I blue portata al successo da Ethel Waters, a Almost Blue di Elvis Costello cantata dalla voce di velluto di Chet Baker, Blue in green, brano mistico di Miles Davis, ai brani più carnali e astratti come Afro Blue di Coltrane o divertenti come Blue Rondo a la Turk di Dave Brubeck che anche Al Jarreau ha portato a successo negli anni 80’ giocando sul testo stesso. Me ne sono venuti in mente tantissimi. Così mi è nata l’idea di creare un lavoro interamente volto a sviscerare quella parola così giustamente rivolta al jazz e al musicista che la libera dalle sue prigioni che la vogliono solo triste. Non è solo così ”. Rossana Casale sceglie i brani che il jazz ha dedicato a ‘The color of colors’, come lo definiva Miles Davis e crea il suo nuovo progetto in-jazz aggiungendo l’inedito ‘Shades of blue’, scritto a quattro mani con il musicista Luigi Bonafede. Un ritorno al jazz più puro, quello della Casale, dopo diversi anni (Jazz in me 1994, Billie Holiday in me 2004), nonostante lo strsso jazz abbia sempre fatto da casa ai suoi albums dedica (Jaques Brel in me 1999, Strani Frutti 2000, Il Signor G e l’Amore 2013, Round Christmas 2016, JONI 2022).
Con lei grandi jazz men con lunghe carriere in Italia e all’estero, musicisti eccelsi che tornano dal suo passato e con i quali ha condiviso albums e tours. Sono: Carlo Atti al sax tenire, Luigi Bonafede al pianoforte, Enzo Zirilli alla batteria e nuova conoscenza, Alessandro Maiorino al contrabbasso.